
Un recente articolo su
BBC News riporta un'intervista al Prof. Castronova (Indiana University), uno dei maggiori studiosi di Second Life e autore del libro
Exodus to the Virtual World.
Secondo Castronova il successo che Second Life sta avendo potrebbe addirittura portare ad un esodo di massa da parte di persone e gruppi che stanno cercando di "scomparire dalla realtà". Secondo lui ci sono molti aspetti in comune tra l'esodo degli inglesi verso gli USA, nel 1600, e l'attuale fuga verso SL di molti internauti. La sua visione è che tutti saremo coinvolti in qualche modo con SL nel giro di 10 anni. Ognuno in modo più o meno esteso. In particolare, egli ritiene che ci sarà un gruppo di persone che vivrà la propria vita quasi interamente in SL anzichè nel mondo reale. Quindi la domanda diventa: quanto grande sarà questo gruppo di persone?
Due sono le modalità con cui tale esodo avverrebbe: il rifugio e la fuga.
Secondo Castronova per alcune persone SL diventa un rifugio, un posto in cui possono stabilire le relazioni che non hanno nella vita reale, fare cose che non potrebbero normalmente fare e così via. Per altri invece si tratta di una vera e propria fuga: c'è qualcosa della realtà che non sopportano, da cui volgiono allontanarsi e quindi "scappano" in SL.
E' vero, probabilmente ci sarà un esodo in SL. Tuttavia, non mi trovo d'accordo con l'opinione esposta da Castronova. Secondo me non ci si può dimenticare di una cosa: i Linden Dollars sono soldi veri! SL non è solo un posto in cui la gente si ritrova per intrattenere relazioni. E' un luogo virtuale in cui si fa business: si compra e si vende, si fa pubblicità, si testano nuovi prodotti e così via. A mio parere l'esodo che la ricerca dei soldi e la necessità economica possono creare è di portata ben più ampia di quello mosso dalla ricerca di un rifugio o di un posto in cui fuggire (non era proprio questo, forse, che muoveva gli emigranti verso gli Stati Uniti?)