giovedì 13 dicembre 2007

Fuga dalla realtà. Second Life, parte seconda


Un recente articolo su BBC News riporta un'intervista al Prof. Castronova (Indiana University), uno dei maggiori studiosi di Second Life e autore del libro Exodus to the Virtual World.
Secondo Castronova il successo che Second Life sta avendo potrebbe addirittura portare ad un esodo di massa da parte di persone e gruppi che stanno cercando di "scomparire dalla realtà". Secondo lui ci sono molti aspetti in comune tra l'esodo degli inglesi verso gli USA, nel 1600, e l'attuale fuga verso SL di molti internauti. La sua visione è che tutti saremo coinvolti in qualche modo con SL nel giro di 10 anni. Ognuno in modo più o meno esteso. In particolare, egli ritiene che ci sarà un gruppo di persone che vivrà la propria vita quasi interamente in SL anzichè nel mondo reale. Quindi la domanda diventa: quanto grande sarà questo gruppo di persone?

Due sono le modalità con cui tale esodo avverrebbe: il rifugio e la fuga.
Secondo Castronova per alcune persone SL diventa un rifugio, un posto in cui possono stabilire le relazioni che non hanno nella vita reale, fare cose che non potrebbero normalmente fare e così via. Per altri invece si tratta di una vera e propria fuga: c'è qualcosa della realtà che non sopportano, da cui volgiono allontanarsi e quindi "scappano" in SL.

E' vero, probabilmente ci sarà un esodo in SL. Tuttavia, non mi trovo d'accordo con l'opinione esposta da Castronova. Secondo me non ci si può dimenticare di una cosa: i Linden Dollars sono soldi veri! SL non è solo un posto in cui la gente si ritrova per intrattenere relazioni. E' un luogo virtuale in cui si fa business: si compra e si vende, si fa pubblicità, si testano nuovi prodotti e così via. A mio parere l'esodo che la ricerca dei soldi e la necessità economica possono creare è di portata ben più ampia di quello mosso dalla ricerca di un rifugio o di un posto in cui fuggire (non era proprio questo, forse, che muoveva gli emigranti verso gli Stati Uniti?)

2 commenti:

Unknown ha detto...

beh Valeria, l'aspetto economico è sicuramente importante, ma non vanno assolutamente ignorati gli aspetti indicati dal professore. Teniamo presente che negli USA è già stato isituito un telefono per aiutare chi si trova in uno stato di dipendenza da second life. Ci sono diversi livelli di frustrazione nella vita reale e molti sono tentati da una fuga (se pur virtuale) in un mondo che gli da la sensazione di poter superare quelle frustrazioni. Ci sono molte persone che hanno la volontà di emergere, di affermarsi in SL. Una sorta di vita del riscatto. Avanti negli anni, molti dicono "se potessi tornare indietro...." beh li possono, e possono ritentare. Le previsoni del professore mi sembrano un poco apocalittiche, ma il fenomeno c'è già. Ci sono molti aspetti da discutere su SL e con il tempo verranno fuoi. Per esempio SL può alterare la real life?. Può migliorarla, può peggiorarla? Se capovolgessimo la situazione. Il mondo di SL sarebbe migliore di quello reale? Comunque sarà un fenomeno che si presenterà visto che si sta diffondendo sempre di più. E visto che l'altro giorno i Linden hanno chiuso per un giorno per ampliamento....Ciao

Valeria ha detto...

Anche io credo che gli aspetti indicati da Castronova siano importanti. Solo, mi è sembrato un po' ingenuo da parte sua non menzionare l'aspetto economico che, a mio avviso, è parecchio rilevante.
Interessante la notizia che dai sul telefono amico per chi ha già sviluppato dipendenza! E interessantissima la questione che poni: "può SL alterare la vita reale?" Io credo sia inevitabile se si procede di questo passo. Magari alcune cose scompariranno dalla vita reale per trasferirsi interamente in SL mentre saranno creati posti reali collegati a Second Life. In ogni caso, speriamo la direzione sia quella del miglioramento, in entrambe le realtà.