Il primo passo per risolvere un problema è riconoscere di averlo.
Ebbene, mi chiamo Valeria, ho 27 anni e sono dipendente da Internet, o dal computer in generale. Tutto il giorno, tante ore, davanti allo schermo, senza sosta. Poco ci manca ed userò il computer anche per cucinare (cosa tra l'altro fattibile considerando i livelli di surriscaldamento che raggiunge).
Secondo Wikipedia esistono 5 tipologie di internet addiction:
1. Dipendenza cibersessuale (o dal sesso virtuale): gli individui che ne soffrono sono di solito dediti allo scaricamento, all'utilizzo e al commercio di materiale pornografico online, o sono coinvolti in chat-room per soli adulti (vedi la più generale dipendenza sessuale).
2. Dipendenza ciber-relazionale (o dalle relazioni virtuali): gli individui che ne sono affetti diventano troppo coinvolti in relazioni online o possono intraprendere un adulterio virtuale. Gli amici online diventano rapidamente più importanti per l'individuo, spesso a scapito dei rapporti nella realtà con la famiglia e gli amici. In molti casi questo conduce all'instabilità coniugale o della famiglia.
3. Net Gaming: la dipendenza dai giochi in rete comprende una vasta categoria di comportamenti, compreso il gioco d'azzardo patologico, i videogame, lo shopping compulsivo e il commercio online compulsivo. In particolare, gli individui utilizzeranno i casinò virtuali, i giochi interattivi, i siti delle case d'asta o le scommesse su Internet, soltanto per perdere importi eccessivi di denaro, arrivando perfino ad interrompere altri doveri relativi all'impiego o rapporti significativi.
4. Sovraccarico cognitivo: la ricchezza dei dati disponibili sul World Wide Web ha creato un nuovo tipo di comportamento compulsivo per quanto riguarda la navigazione e l'utilizzo dei database sul Web. Gli individui trascorreranno sempre maggiori quantità di tempo nella ricerca e nell'organizzazione di dati dal Web. A questo comportamento sono tipicamente associate le tendenze compulsive-ossessive ed una riduzione del rendimento lavorativo.
5. Gioco al computer: negli anni '80 giochi quali il Solitario e il campo minato furono programmati nei calcolatori ed i ricercatori scoprirono che il gioco ossessivo sul computer era diventato un problema nelle strutture organizzate, dato che gli impiegati trascorrevano la maggior parte del giorno a giocare piuttosto che a lavorare. Questi giochi non sono interattivi né giocati in rete.
Leggendole mi sono risollevata il morale. Forse non sono così dipendente come credo. Soprattutto i casi 1,2,3 e 5 si possono escludere del tutto. Un po' di sovraccarico cognitivo però c'è, ammettiamolo...
HELP!
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