Qualche settimana fa un video del Corriere della Sera mostrava come fosse difficile trovare una pillola del giorno dopo a Milano. Molti dei ginecologi impiegati in ospedali pubblici si rifiutano di prescriverla e, nel frattempo, le ore passano....
Prendo spunto da un recente articolo di Mente Critica per parlare di nuovo del problema e, soprattutto, per riportare un po' di dati interessanti.
L'articolo riporta una notizia con i seguenti dati (risalenti al 2005) : "Il 60% circa (59,5%) dei ginecologi italiani attivi in strutture che effettuano l’interruzione volontaria di gravidanza è obiettore di coscienza. Con punte del 92,6% in Basilicata e dell’80,5% del Veneto. E percentuali più basse in Calabria (39,9%) e Valle d’Aosta (20%)."
Concordo con Mente Critica: non ho nulla in contrario all' obiezione di coscienza, ma i medici di cui stiamo parlando lavorano in strutture pubbliche. Se per ragioni morali, religiose, o ideologiche non si sentono di fornire al cittadino un servizio che gli viene garantito dalla legge potrebbero obiettare cambiando lavoro e passando al privato.
Nessun commento:
Posta un commento